Lo statuto fiscale portoghese di Residente non abituale è divenuto famoso a causa dei vantaggi fiscali che attribuisce ai redditi di categoria H (pensioni), il quale prevende un meccanismo di possibile doppia esenzione.
Tuttavia il beneficio ottenibile tramite lo statuto di Residenti Non Abituali non è limitato ai redditi pensionistici esistono altri redditi che possono beneficiare di questa doppia esenzione.
In particolare i redditi passivi come interessi, dividendi, e plusvalenze (capital gain) mobiliari ottenuti all’estero sono soggetti ad esenzione in Portogallo e possono, avanti determinate condizioni, essere soggetti ad una doppia esenzione.
Per le persone che abbiano attenuto lo statuto di Residente Non Abituale beneficiari di redditi di capitale come Interessi, dividendi e plusvalenze mobiliari ottenuti all’estero possono essere esenti di imposta in Portogallo se:
Possano essere tassati alla fonte nel Paese di origine nei termini dell’accordo atto ad evitare la doppia imposizione concluso tra il Portogallo e questo Paese
O in assenza di accordo atto ad evitare la doppia imposizione
(i)I redditi di capitale possano essere tassati alla fonte nel Paese di origine nei termini del Modello do Convenzione Fiscale sui redditi e Patrimonio predisposto dall’ OCSE, (ii) i redditi non possano essere considerati come ottenuti in Portogallo in base al codice dei redditi portoghese e (iii) Il paese territorio o regione fonte dei redditi non sia considerato paradiso fiscale integrando la rispettiva black list.
Sottolineammo il fatto che la norma portoghese non esige una tassazione effettiva del reddito nel Paese di origine del reddito ma basta che l’accordo per evitare la doppia imposizione o il modello OCSE conferisca questa possibilità a tale Paese, indipendente che tale Paese poi effettivamente tassi tali redditi.
Quindi qual’ora il reddito di capitale sia ottenuto in un Paese terzo, che abbia concluso con il Portogallo un accordo atto ad evitare la doppia imposizione che preveda la possibilità di tassare tali redditi nel riferito Paese ma poi effettivamente tali redditi non siano tassati saremo avanti ad una doppia esenzione.
Lo studio di questa doppia esenzione dovrà essere fatto caso a caso, Paese a Paese. Tuttavia si può già anticipare che la maggioranza degli accordi atti ad evitare la doppia imposizione sottoscritti dal Portogallo prevedono la possibilità di tassazione alla fonte da parte del Paese di origine dei redditi provenienti da Interessi e dividendi; i quali quindi, saranno esenti in Portogallo e potranno essere doppiamente esenti in base all’effettiva tassazione o meno nel Paese di origine. Mentre per i redditi di Plusvalenza mobiliare (capital gain) la generalità degli accordi prevede l’esclusiva tassazione nel Paese di residenza (Portogallo). Quindi in quest’ultimo caso (capital gain) non si riuscirà ad ottenere una esenzione in Portogallo.
In fine è da riferire che attualmente il regime fiscale portoghese è in se abbastanza favorevole non prevedendo nessuna imposta patrimoniale (attualmente è in discussione per la finanziaria 2017 una imposta di 0,3% sul patrimonio immobiliare che eccede i 600.000,00€ per persona – 1.200.000,00€ in caso di coppia).
Le donazioni e le successioni mortis causa sono esente di imposta di bollo prevista nella tabella come 1.2 (10%) se i beneficiari sono il coniuge (o in unione di fatto dopo 01.01.2009), discendenti (figli, nipoti, ecc..) o ascendenti (genitori, nonni ecc..) tuttavia nel caso di trasmissione di immobili localizzati in Portogallo sarà sempre pagato (anche per coniugi, ascendenti e discendenti) l’imposta di bollo prevista in tabella come 1.1 pari a 0,8% calcolato sul valore catastale del bene.
Da riferire q questo proposito che in base al Regolamento (UE) n. 650/2012 in materia di successioni e di creazione di un certificato successorio europeo, per le successioni mortis causa occorse dopo agosto 2015 si applica la legge di residenza, salvo opzione espressa e scritta della legge di nazionalità.
Paolo Pozzan
Avvocato/Advogado in Portogallo
Porto, Lisbona, Algarve